Litoranea veneta

La Litoranea Veneta, che ha come inizio naturale la laguna di Venezia, prosegue verso il Porto del Lido e attraversando i Canali Treporti, Pordelio e Casson tocca il primo fiume che è il Sile. Si immette poi nel Canale Cavetta fino a Cortellazzo dove incontra il fiume Piave. Da qui attraverso i Canali Revedoli, Largon, Commessera, dell’Orologio e Saetta e passando per Bocca Volta giunge alla Laguna di Caorle dove prosegue nei Canali Nicesolo, del Morto, Baseleghe, Cavanella, dei Lovi, Lugugnana, Cava Nuova, Cava Bevazzana fino al Fiume Tagliamento. Con i Canali Lovato e Pantani inizia ad attraversare la laguna di Marano e Grado: quindi i Canali Giò de Mur, Taglio Nuovo, S.Pietro di Ori, di Barbana, Tiel, per terminare il suo tragitto nel Canale Isonzato che a sua volta si immette nel Fiume Isonzo. Da qui si può proseguire fino a Trieste per mare.

La Litoranea Veneta propriamente detta si snoda lungo un percorso di 109 chilometri e si diparte dalla Conca del Cavallino per terminare presso l’Isonzo. E’ costituita da un complesso sistema di canali che connette fra loro i fiumi Sile, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento, Stella e Isonzo e gli specchi d’acqua delle lagune di Venezia, Caorle e Bibione, Marano e Grado. Di fatto la litoranea permette il collegamento fra la Laguna di Venezia e quella di Marano e Grado attraverso un percorso di 134 km e fra la Laguna di Venezia e il Po per altri 60 km.

Dal punto di vista infrastrutturale questa via d’acqua è parte del sistema idroviario padano e di quello del Nord-Est: Venezia-Brondolo-Po e Venezia-Padova-Este-Battaglia-Brondolo. Il sistema della Litoranea con le sue principali diramazioni navigabili rappresenta una risorsa lunga 514 chilometri. In particolare, nell’ambito del territorio Veneto-Friulano-Isontino, la classificazione delle vie navigabili, oltre alla Litoranea Veneta, riconosce le seguenti tratte:

- Pordenone: Fiumi Noncello-Meduna e Livenza

- Udine: Fiume Stella - Latisana: Fiume Tagliamento  - Portogruaro: Fiume Lemene

- Treviso: Fiume Sile  - S. Donà di Piave : Fiume Piave

- Prolungamento da Porto Buso all’Isonzo  - Allacciamento per Aquileia e Porto Buso

L’idrovia Litoranea Veneta e Diramazioni rientra nel novero delle linee di Navigazione di 2^ classe. Il sistema Veneto-Friulano-Isontino è calibrato per natanti della portata lorda di ton. 600, ma essendo in alcuni tratti degradato può essere percorso più realisticamente da natanti da 250 a 400 ton., rientrando nello standard diffuso sulle vie d’acqua navigabili europee di carattere regionale. Il sistema idroviario è riconosciuto con legge del Parlamento Italiano e e recentemente anche dall’Unione Europea. La fonte giuridica risale al Decreto Luogotenziale 31-5-1917, n. 1536, e successivamente con decreto del 4-10-1928 viene così definita: “LITORANEA VENETA - Conca del Cavallino - Porto Nogaro e suo prolungamento da Porto Buso all’Isonzo (Sdobba) per Grado e Barbana con direttivo al Porto di Monfalcone”. La legge 380/90 ha istituito il sistema idroviario padano-veneto. Il sistema idroviario denominato “Litoranea Veneta” rientra sotto la giurisdizione del Magistrato alle Acque di Venezia e in parte sotto la giurisdizione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.

La Litoranea con le sue numerose diramazioni e lagune costituisce un vero e proprio sistema d’acque interne di valore interregionale in quanto ad essa sono connesse le economie delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Se ripristinato in maniera efficiente e valida, questo lungo percorso navigabile potrebbe offrire due contributi importanti all’economia locale: per i trasporti di merci e per il turismo da diporto messo in contatto con realtà ambientali, naturalistiche e storiche affascinanti, quali le lagune di Marano, Bibione, Caorle e di Venezia; i resti archeologici di Aquileia, Concordia e le ville venete del Brenta.

 La litoranea non è solo una via d’acqua, ma rappresenta con lo sviluppo di chilometri di alzaie e argini, una grande possibilità per chi desidera muoversi, nella quotidianità o nei momenti di svago, in bicicletta.

Certo vanno operati specifici interventi per valorizzare l’intero sistema idroviario, per ripristinare la navigabilità interna da Venezia a Trieste e la praticabilità degli argini; assicurando uno standard informativo e di sicurezza ai naviganti, e ai ciclisti, provvedendo alla necessaria segnaletica e promuovendo 1’arredo delle vie d’acqua con la realizzazione di piccoli porticcioli, attracchi, servizi di rimessaggio, rifornimento, assistenza e servizi al turismo.